Nel giorno di martedi 30 gennaio ho avuto il piacere di passare alcune ore in compagnia dell' Artista Marco Macchiarulo presso un locale molto IN della zona (il bar trieste), il quale ha confessato che dopo il recente periodo di pausa tornerà alla ribalta con nuovi film. Le luci soffuse delle candele con cui è illuminato il locale avvolgeva il noto regista in un alone di mistero: vestito con un pile nero, barba incolta, occchialino argentato e un basco anch'esso nero, era lì che dispensava sceneggiature di film a destra e manca fino a che arrivò alla definizione di due nuove trame belle definite: "Architetto dei miei stivali, dove ai messo la testa della statua?" e "Pirà lo smorcia candele". Mentre con il primo si rifarà alla tradizione espessionista e surrealista di inizio secolo (la ricerca continua della testa della statua è il tema centrale, che poi verrà sviluppato in tutte le sue forme), con il secondo c'è un chiaro rimando alla tradizione roccosiffrediana!!
Non ci resta che attensdere l'uscita dei film!
giovedì 1 febbraio 2007
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1 commento:
il genio nella sua testolina...
chissà dove l'avrà vista, all'entrata di tarquinia, la statua dell'uomo decapitato?!?!!?!! Nessuno di noi ci ha fatto caso...
comunque entrambe le sceneggiature si sviluppano e affrontano il tema (per dirlo in modo elegante) di "Saffo"...per questo ci tengo a dire che personaggi, cose o persone o nomi (soprattutto) nel secondo film sono puramente casuali, e non rispecchiano la realtà!! Ovviamente i migliori critici già hanno colto il turbamento interiore del Regista, un disturbo omosessuale che tenta di tenere celato ma che comunque emerge con veemenza sia nel suo operato che nei semplici e automatici gesti della vita quotidiana!!
Infatti la statua senza testa rappresenta chiaramente l'uomo senza virilità, l'effeminato dall'animo sensibile con la testa del fallo mozzata...poi (da quanto dicono le indiscrezioni) la storia si svilupperà, e come per un climax ascendente, raggiungerà la sua piena espressività nell'ultima scena, in una mega orgia saffica(della durata di 1 ora e mezza - il film dura 1 ora e 40 minuti, compresi i titoli di coda)...
nel secondo film, le metafore sono meno celate...dal titolo uno si aspetta già la scena finale (anch'essa identica alla precedente)...tuttavia lo spettatore rimarrà stupito (la grandezza del regista!!) vedendo le prime scene della pellicola...un ragazzo bellissimo che meditabondo osserva una candela accesa che diffonde in una cantina vecchia e umida una luce soffusa e tremula...alla fine l'alito di vento di un sospiro dettato dai suoi tristi pensieri spegne involontariamente la candela, a simboleggiare la delicatezza dell'esistenza...poi inevitabilmente le scene seguenti saranno piene di sesso sadomaso e omosessuale, che preparano lo spettatore ad un gran finale...
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